
Far crescere l’empowerment economico femminile per contrastare la violenza di genere.
L'imprenditoria femminile in Italia rappresenta una forza economica significativa e in costante evoluzione. Queste realtà sono prevalentemente concentrate nel settore del terziario (tre casi su quattro), mediamente più piccole e giovani, e diffuse in particolare nel Centro-Sud Italia.
Le imprese a guida femminile mostrano alcune peculiarità. Predominano le forme giuridiche meno strutturate. I tassi di sopravvivenza delle imprese femminili sono inferiori a quelle maschili.
Il rapporto delle imprese femminili con il credito è peculiare: sebbene l'accesso ai finanziamenti bancari sia simile a quello delle imprese maschili (circa un terzo), la maggior parte delle imprenditrici (3 su 4) avvia l'attività con capitali propri o familiari. I prestiti bancari all'avvio sono meno diffusi (circa una su quattro), e l'uso di strumenti finanziari alternativi è molto limitato. Questa autonomia finanziaria, pur essendo un punto di forza, può tuttavia rallentare la crescita.
Le difficoltà burocratiche emergono anche nell'accesso a finanziamenti o incentivi pubblici. Un'indagine del Piano Nazionale Imprenditoria Femminile di Unioncamere – Si.Camera – Centro Studi G. Tagliacarne evidenzia che oltre la metà delle imprese (sia maschili che femminili) che hanno usufruito di incentivi segnalano complessità nelle procedure. Le imprenditrici, in particolare, lamentano la complessità delle pratiche amministrative (circa 1 su 3) e le tempistiche eccessivamente lunghe per ottenere le agevolazioni (più di 1 su 10).
L'impegno del sistema camerale è fondamentale in questo contesto. Come sottolineato da Tiziana Pompei, vice Segretario Generale di Unioncamere, "l'azione di formazione, informazione e mentoring si configura come un fattore abilitante fondamentale per il successo dell'imprenditoria femminile". Accompagnare le donne nel percorso imprenditoriale non solo favorisce lo sviluppo economico inclusivo, ma le dota anche di strumenti di autodeterminazione. Un'impresa di successo rende la donna più libera, autonoma e meno vulnerabile a ricatti o violenze di natura economica. Investire nell'imprenditoria femminile diventa quindi una strategia di prevenzione della violenza di genere, promuovendo l'empowerment economico e rimuovendo le disparità.
In linea con questo impegno, Unioncamere è anche soggetto attuatore del progetto finanziato dal PNRR per la Certificazione della parità di genere nelle imprese. Questo progetto mira non solo a superare il gender gap e ad aumentare l'occupazione femminile, accrescendo la competitività delle imprese, ma anche a promuovere la trasparenza e a contrastare discriminazioni, pregiudizi e stereotipi.
Leggi il comunicato stampa.