Due delegazioni di acconciatori e centri estetici, aderenti alle associazioni Aicast e Casartigiani, hanno incontrato il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, per evidenziare la crisi del settore acconciatori e benessere. Le delegazioni erano guidate rispettivamente da Liliana Langella, presidente provinciale di Aicast Napoli e vicepresidente dell’Ente camerale e da Francesco Bottone, Casartigiani acconciatori. “Gli acconciatori e le estetiste hanno subito un grosso danno da queste nuove chiusure – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola – perché avevano anche investito molto per adeguarsi, dotandosi di tutti i presidi di sicurezza. Noi vogliamo andare incontro alla categoria con cose vere, quindi il primo bando che pubblicheremo a breve è un aiuto sui fitti e le utenze partendo da marzo scorso. Poi abbiamo riproposto l’intervento sul pagamento del tasso di interessi su eventuali prestiti per liquidità, ma si spera che con la ripresa possano avere bisogno anche di investimenti nuovi e quindi, per un adeguamento tecnologico, mettiamo in campo anche 15mila euro a fondo perduto”. Durante il confronto, a cui era presente anche il vicepresidente vicario della Camera di Commercio, Fabrizio Luongo, in rappresentanza degli artigiani, è emersa una richiesta da parte dei delegati dei centri estetici: essere omologati, per alcune prestazioni effettuate in coerenza con la loro attività, ai centri medici, per la parte in cui entrambe le realtà erogano servizi coincidenti. Il presidente Fiola si è reso disponibile a un confronto sul tema con la Regione Campania per verificare l’opportunità di procedere in tal senso. Le perdite per il settore benessere nei soli tre mesi di lockdown del 2020 ammontarono a 40 milioni di euro – è emerso durante l’incontro -, con diversi suicidi avvenuti in azienda. Solo a Napoli e provincia il comparto conta 8mila imprese con 36mila addetti, mentre in Campania sono 16mila le imprese del comparto benessere con 66mila addetti. La sola città di Napoli ne conta 1900, un comparto che non solo regge economia e occupazione ma presta un servizio utile anche al benessere fisico e psichico della persona, cosa non da poco in questo grave periodo storico”.