Profilo Istituzionale
La Camera di Commercio, Ente autonomo di diritto pubblico provinciale ed elettivo, in forza della legge di riordino n° 580/93, svolge funzioni di supporto e di promozione degli interessi generali delle imprese nonchè, fatte salve le competenze attribuite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato alle amministrazioni statali e alle regioni, funzioni nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese.
Collegata in rete con l'intero sistema camerale in Italia e all'estero, integrata con altri organismi e istituzioni nazionali, sostenuta dalla collaborazione delle Associazioni imprenditoriali, la Camera costituisce per le imprese la porta di accesso alla Pubblica Amministrazione, il punto di confluenza tra attività produttive e Stato.
Archivio storico
La Camera di Commercio di Napoli dal gennaio 2003 ha dato inizio a una vasta operazione di recupero e valorizzazione del suo vasto patrimonio archivistico, grazie ad una proficua collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Campania.
Due sono le principali funzioni della Camera di Commercio:
Le funzioni amministrative
che rappresentano il nucleo storico delle attività camerali: la registrazione e la certificazione delle imprese; la gestione di albi, ruoli, elenchi; il rilascio di atti, certificati, autorizzazioni, licenze per attività particolari in Italia e all'estero;
Le funzioni di supporto alle imprese
che impegnano l'Ente in interventi a favore dell'internazionalizzazione, assistenza e finanziamenti, informazione economica, formazione professionale, studi e ricerche, innovazione tecnologica, certificazione di qualità, arbitrato, conciliazione, servizi per adeguare la dimensione produttiva locale ai nuovi scenari economici europei. La Camera, inoltre, promuove, realizza e gestisce strutture e infrastrutture di interesse economico generale a livello locale, regionale e nazionale, partecipa a Enti e Consorzi, costituisce Aziende Speciali, strutture di servizio snelle che operano in specifici campi di intervento
La Storia dal 1880 ad oggi
La Camera di Commercio di Napoli viene istituita da Giuseppe Bonaparte con la legge n. 102 del 10 Marzo 1808. La legge comprende dieci articoli raggruppati in tre titoli. Nel primo di questi si dettano norme per la formazione della Camera, costituita da nove componenti, da un Intendente della provincia che la presiede, e da un segretario di nomina regia. Nel secondo titolo si regola il modo di elezione dei "nove componenti fra la classe dei migliori negozianti di genere all'ingrosso, o di cambio, nostri sudditi naturali o naturalizzati, e che abbiano casa di commercio in Napoli". Nel terzo titolo di determinano i compiti e le funzioni della Camera alla quale è riservata solo "facoltà consultiva". Spetta dunque a questa prima Camera di Commercio del regno di Napoli, di presentare al governo "le vedute sui mezzi pratici, e di fatti, onde accrescere la prosperità del commercio" e in particolare far conoscere " le cause che ne arrestano i progressi ed i mezzi di risorse, che possono ripararvi"; di occuparsi dell'organizzazione di una "Borsa" e di rappresentare "sopra tutto ciò che riguarda il favore e il diritto della mercatura nella esecuzione delle leggi di contrabbando"; di essere consultata sulla formazione dello stato generale di tutti i diversi pesi e misure del regno per formarne un ragguaglio ad un termine comune". Fra i compiti della Camera vi è anche quello di esprimere pareri "su tutti gli altri oggetti che le saranno inviati dà nostri ministri, e nei quali si crederanno necessarie le notizie pratiche e locali della mercatura della capitale." Spetta anche alla Camera, per mezzo di una assemblea costituita dai suoi membri e da 27 negozianti, e presieduta dall'Intendente, di concorrere alla formazione di una lista tripla di coloro che fra i negozianti, sarebbero stati scelti poi dal re come giudici del Tribunale di Commercio di Napoli. La Camera di Commercio nasce, quindi, come organo consultivo del governo in tema di mercatura e di traffici, e l'accrescimemto della prosperità del commercio si pone come il suo primario obiettivo. Il modello organizzativo della Borsa è quelo francese da indicato nel codice napoleonico ed esteso al regno di Napoli. Secondo tale modello, la Borsa di Commercio rappresentava la Camera dei commercianti, dei capitani di bastimento, degli agenti di cambio e dei mediatori. Dalle negoziazioni effettuate in tale Borsa, venivano determinati, e riconosciuti, dagli agenti di cambio e dai mediatori, i corsi dei cambi, delle mercanzie, delle assicurazioni, dei noli ed il prezzo dei trasporti per terra o per acqua. Nei primi suoi anni di attività la Camera di Commercio di Napoli non ebbe vita facile, perché mancava l'occorrente per svolgere la sua azione, e , soprattutto le mancavano i mezzi finanziari e la sede. Per oltre due anni la Camera fu costretta, pertanto , a tenere l'ufficio-il burò- ed a svolgere le sue sessioni nella casa del segretario. Bisognerà aspettare il 26 febbraio del 1810 per vedere con decreto n. 572 disposta la costituzione di un fondo per la manutenzione dell 'edificio- che nelle previsioni doveva essere quello del Monte dei Poveri Vergognosi, in via Toledo- destinato ad essere la sede della Camera. I settori di intervento della Camera in questo periodo sono: olii, cereali e pesca del corallo (attività tipica della zona di Torre del Greco).